Trovare sempre le parole giuste, in mezzo a tante, alcune volte non è semplice.

Penso.

Mi trovo davantini ad una tastiera: chiare lettere ferme e intonse, tutte perfettamente allineate e poste su più file, aspettano solo essere picchiettate velocemente.
Aspettano solo che questi pensieri aggrovigliati alle emozioni si mettano in ordine ed escano finalmente in modo ordinato per scivolare fin sulle dita e cadere sui tasti come gocce d’acqua.
E in genere funziona così, effettivamente.
Mi strofino le mani per scaldarle, i miei occhi si ipnotizzano in un punto scelto a caso nella stanza, il tempo si ferma per me e la mia mente si libera e parte.

E’ che oggi, in questo caso, in questa sessione che ho scelto di condividere con voi, di emozioni e pensieri mescolati ce ne sono parecchi.
E come fai a raccontare di qualcosa che preoccupa ma commuove?
Di qualcosa che ti toglie l’aria e poi te la dona più fresca e pulita di prima?
Di qualcosa che ti sfianca ma che ti ridà la vita?
Già..come si fa a raccontare della vita?

Non lo so e non si potrà mai essere all’altezza di una cosa così grande.

So solo che aver avuto l’occasione di ascoltare la loro storia mi ha tremendamente commossa.
E avergli potuto lasciare un ricordo così unico e prezioso mi ha riempito il cuore e resa veramente felice.

Forse, ora che ci penso, per dar vita alle emozioni e liberarle su una tastiera basta semplicemente riviverle. E lasciarle andare.

Sara, Alessio e la loro Mia.
Una forza della natura.