Mettetevi comodi.
Datemi retta, ascoltate il mio suggerimento, mettetevi comodi perchè questa mattina ho una lunga storia da raccontarvi.
Ricca di complicità e bellezza. Ricca di quella bellissima sensazione di libertà.
Eravamo sedute in macchina in un parcheggio di un supermarket nei pressi di East Pennard.
Papà recuperava una cena al volo, le bimbe disegnavano con le dita sui vetri umidi, ed io osservavo la gente.
Era il secondo o forse il terzo giorno, ma questo posto, queste persone, questa luce mi avevano già abbondantemente conquistata.
A voi non sembra veramente…veramente preziosissimo tutto questo?
Non trovate anche voi sia magnifica questa nostra unicità che ci distingue gli uni dagli altri?
Elisa è stata per me (oltre che coraggiosissima) tante mamme diverse a distanza di pochi minuti tra loro: in alcune protetta dal suo Sirius, in altre delicatissima in altre ancora senza limiti.
Io, anche.
Qualche giorno fa ho ricevuto un vocale.
Due bimbi mi ringraziavano per le stampe appena ritirate.
Ed era uno di quei vocali tipici dei bimbi..quelli che iniziano a metà, poi si interrompono, con lungi silenzi, farfugliati.. e con sotto la voce bassa, bassa della mamma che cerca di coordinare con un “ok, vai, parla ora..no aspe..ok adesso vai..”
Era un vocale dolcissimo che mi ha commossa.
Tra quel simpaticissimo groviglio di parole mi è sembrato di capire che qualcuna si fosse addirittura emozionata alla vista delle stampe.. e a qualcun’altro credo sia scappato anche un “ti voglio bene”.
Assieme alle loro stampe ho consegnato anche un pezzetto del mio cuore.
" Pensavamo di divertirci, ma in realtà stavamo creando dei bellissimi ricordi. "