Mettetevi comodi.
Datemi retta, ascoltate il mio suggerimento, mettetevi comodi perchè questa mattina ho una lunga storia da raccontarvi.
Ricca di complicità e bellezza. Ricca di quella bellissima sensazione di libertà.
A voi non sembra veramente…veramente preziosissimo tutto questo?
Non trovate anche voi sia magnifica questa nostra unicità che ci distingue gli uni dagli altri?
Elisa è stata per me (oltre che coraggiosissima) tante mamme diverse a distanza di pochi minuti tra loro: in alcune protetta dal suo Sirius, in altre delicatissima in altre ancora senza limiti.
Io, anche.
Qualche giorno fa ho ricevuto un vocale.
Due bimbi mi ringraziavano per le stampe appena ritirate.
Ed era uno di quei vocali tipici dei bimbi..quelli che iniziano a metà, poi si interrompono, con lungi silenzi, farfugliati.. e con sotto la voce bassa, bassa della mamma che cerca di coordinare con un “ok, vai, parla ora..no aspe..ok adesso vai..”
Era un vocale dolcissimo che mi ha commossa.
Tra quel simpaticissimo groviglio di parole mi è sembrato di capire che qualcuna si fosse addirittura emozionata alla vista delle stampe.. e a qualcun’altro credo sia scappato anche un “ti voglio bene”.
Assieme alle loro stampe ho consegnato anche un pezzetto del mio cuore.
Tra le varie cose impegnative di questo bellissimo lavoro (perchè diciamocelo..tutta la faccenda semplice, semplice non è.. 🙂 )
ci sono le sessioni newborn con fratellini o sorelline maggiori. Ed è paradossale come queste sessioni tanto mi lascino sfinita una volta concluse, quanto mi riempiono di gioia e di orgoglio una volta consegnate.
Non tanto per quello che sono riuscita a realizzare a livello di immagini, quanto per il valore inestimabile, unico ed irripetibile che questi due fratellini
avranno per sempre.
Mi trovo davantini ad una tastiera: chiare lettere ferme e intonse, tutte perfettamente allineate e poste su più file, aspettano solo essere picchiettate velocemente.
Aspettano solo che questi pensieri aggrovigliati alle emozioni si mettano in ordine ed escano finalmente in modo ordinato per scivolare fin sulle dita e cadere sui tasti come gocce d’acqua.
In genere funziona così.
E come fai a raccontare di qualcosa che preoccupa ma commuove?
Di qualcosa che ti toglie l’aria e poi te la dona più fresca e pulita di prima?
Di qualcosa che ti sfianca ma che ti ridà la vita?
Già..come si fa a raccontare della vita?
" Pensavamo di divertirci, ma in realtà stavamo creando dei bellissimi ricordi. "