Nel mio studio non è presente alcun tipo di orologio: non è necessario perchè al suo interno il tempo si ferma.
Il tempo non esiste.
Siamo li per vivere quel momento..per lasciarci cullare dalle emozioni, per osservare, per imparare a memoria ogni dettaglio e per scoprirne di nuovi.
Siamo li per coccolarci, per liberarci, per vivere in quel momento.. non per badare al tempo.
Qualche giorno fa ho ricevuto un vocale.
Due bimbi mi ringraziavano per le stampe appena ritirate.
Ed era uno di quei vocali tipici dei bimbi..quelli che iniziano a metà, poi si interrompono, con lungi silenzi, farfugliati.. e con sotto la voce bassa, bassa della mamma che cerca di coordinare con un “ok, vai, parla ora..no aspe..ok adesso vai..”
Era un vocale dolcissimo che mi ha commossa.
Tra quel simpaticissimo groviglio di parole mi è sembrato di capire che qualcuna si fosse addirittura emozionata alla vista delle stampe.. e a qualcun’altro credo sia scappato anche un “ti voglio bene”.
Assieme alle loro stampe ho consegnato anche un pezzetto del mio cuore.
Racconto spesso del mio lavoro.
Di come lo vivo, di come lo respiro, di come mi sorprende.
Oggi però, adesso in questo momento, voglio parlarvi di come ogni tanto sia necessario staccarsi da tutto questo.
Di come per me sia indispensabile chiudere l’agenda, dimenticare le mail e allontanarmi ad osservare.
…e se oggi vi raccontassi di com’è quanto la vita inizia?
Di com’è quando ci si dona con talmente tanta forza da dimenticarsi del tempo?
Oggi vi racconto della nascita di Giulio.
Della sua mamma e del suo papà.
Che, quella notte, mi han voluta con loro per portarmi su un pianeta dove tutto si ferma.
E diventa vita.
Ho visto questi occhi crescere e osservare con sempre più curiosità il modo attorno.
E proprio mentre mi fermo a guardare queste immagini, scelte appositamente per condividere con voi il mio nuovo sito,
mi rendo conto che alla fine anche lui ha visto crescere me e il mio modo di raccontare.
"credo nei sogni che si avverano. Li cerco in ogni cosa che faccio, li desidero per tutto quello che ancora mi attende."
le mie immagini,
le mie parole.
" Pensavamo di divertirci, ma in realtà stavamo creando dei bellissimi ricordi. "
